L'acclamata creazione firmata dal coreografo e danzatore giapponese Saburo Teshigawara, ispirata all'omonimo romanzo di Dostoevskij, in scena al Teatro Arena del Sole
Il celebre coreografo e danzatore giapponese Saburo Teshigawara porta la sua ipnotica rivisitazione in danza del romanzo di Dostoevskij a Bologna: "The Idiot" andrà in scena, per una sola sera, al Teatro Arena del Sole, nell’ambito di CARNE - focus di drammaturgia fisica curato da Michela Lucenti.
Leone d’Oro alla carriera della Biennale Danza 2022, il coreografo e danzatore giapponese Saburo Teshigawara, anche pittore, scultore e disegnatore, autore di scenografie, luci e costumi per i suoi spettacoli, si è contraddistinto – come sottolineato da Wayne McGregor nella motivazione del premio veneziano – per “la sua capacità di costruire interi ecosistemi artistici insieme al suo inesauribile coraggio a disimparare”.
"The Idiot"è un intenso passo a due, costruito su “voci silenti” e su un “corpo rumoroso”, danzato dallo stesso Saburo Teshigawara con la sua “musa” e storica collaboratrice Rihoko Sato, che vuole essere una trasposizione senza parole del capolavoro di Fëdor Dostoevskij.
La rivelazione del movimento dentro le parole di Dostoevskij
In questo lavoro, Saburo Teshigawara, figura di riferimento nella danza contemporanea, si ispira al celebre classico russo: la danza, la coreografia, lo spazio, prendono forma in rapporto a L’Idiota di Fëdor Dostoevskij.
La sua non è una danza narrativa né ricorre all’inserimento di parti recitate, bensì mira a incarnare nella coreografia il movimento insito nella parola letteraria. The Idiot è pura danza, fluida e finemente scolpita, che si estende alle luci drammatiche, al suono e al design dei costumi.
Spiega Teshigawara: “Quando lavoro a un pezzo come questo, separo la parte narrativa dall’essenza profonda dei contenuti. Cerco di capire il racconto nel modo più semplice possibile. […] Creo la luce e il buio della scena, il raggio d’estensione, la trasformazione degli elementi, scolpisco la qualità della luce e dell’ombra con la percezione del tempo. In parallelo, cerco la qualità sostanziale del corpo e del movimento. Un linguaggio fisico in un pezzo di danza è qualcosa di reale e concreto, nel quale tutti gli elementi di cui sopra sono in relazione vitale l’uno con l’altro”.
Teshigawara e la sua collaboratrice di lunga data Rihoko Sato incarnano i personaggi principali del romanzo: il principe Myshkin – l’uomo “totalmente splendido”, l’idiota del titolo, un archetipo di bellezza morale e l'affascinante Nastasya Filippovna. Insieme, rivelano il movimento dentro le parole di Dostoevskij: voci, urla, mormorii e gemiti sono incarnati dai loro corpi in movimento.
Di fatto il coreografo giapponese intraprende una ricerca dell’essenza profonda del racconto che si trasforma in un linguaggio di movimento che non traduce il testo, le parole, ma rielabora una visione in un linguaggio fisico autonomo e che offre allo spettatore un inedito viaggio non verbale nell’opera.
Teshigawara afferma: “L’uomo non vive secondo una perfetta coerenza. Il romanzo 'L’Idiota' esprime questo disequilibrio. Il conflitto interno a Myškin può essere visto come qualcosa di più grande che appartiene alla vita quotidiana di noi tutti”.
”The Idiot” testimonia ancora una volta la creatività di Teshigawara e il suo utilizzo del corpo come straordinario laboratorio artistico e conferma il suo status di vero scultore di una forma di danza unica e piena di sentimento, pura ed epica. L'artista giapponese ha reinventato il linguaggio della danza, unendo struttura e istinto in opere di rara intensità.
Dice Teshigawara “Sapevo che sarebbe stato impossibile creare una coreografia tratta da un romanzo del genere, ma questa impossibilità è stata la chiave del nostro approccio nel creare qualcosa di completamente nuovo”.
Saburo Teshigawara: artista poliedrico e innovatore
Classe 1953, artista poliedrico e con una formazione in Arti plastiche e danza classica, il danzatore e coreografo giapponese Saburo Teshigawara ha una carriera che spazia attraverso decenni di innovazioni. Inizia il suo percorso artistico nel 1981, mentre nel 1985 fonda con Kei Miyata la compagnia Karas, con cui si esibisce nei principali teatri del mondo.
Negli anni si è distinto per originalità e creatività anche nella progettazione di scenografie, luci e costumi che svolgono un’importante funzione drammaturgica nei suoi spettacoli.
I suoi lavori hanno ottenuto diversi premi prestigiosi in Giappone e nel mondo, tra i quali il Bessie Award (The New York Dance and Performance Awards) nel 2007 e la Medaglia d’Oro dell’Imperatore nel 2009. Nel 2017 è stato nominato Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres dal Ministero della Cultura francese e nel 2022 è stato insignito del Leone d'oro alla carriera per la danza della Biennale di Venezia.